FOOD
A Salerno, a Cetara, ad Agropoli ... ovunque, sotto un cielo salernitano non si può resistere al "Cuoppo", frittura di pesce da passeggio. La nuova tendenza dettata dalle nuove attività commerciali, invita proprio a passeggiare tra le strade della movida o le stradine delle località costiere, gustando qualcosa di davvero squisito !
Il "Cuoppo" o "cuoppetiello", è un cartoccio di frittura di pesce fresco che trova le sue radici nella cucina popolare napoletana. La tradizione colloca i fritti napoletani nel Dopoguerra. Chi non ricorda la splendida Sofia Loren nel capolavoro di De Sica "L'oro di Napoli" in cui, però, frigge ... pizze?
Da allora, mode e tendenze ...fino al "cuoppo" di mare.
Il "cuoppo" è un involucro in cartapaglia, arrotolato a forma di cono, ottimo per contenere i fritti, per assorbirne l'olio residuo, per mantenerne il contenuto caldo.
Il pesce d'altro canto, ben asciugato, va passato nella farina rigorosamente di semola di grano duro e gentilmente fritto in olio extravergine di oliva per conferire al pesce l'aspetto croccante e dorato fuori, mantenendo il cuore tenero. Dopo va passato nel colafritto napoletano con foglio assorbente.
Dai calamari alle seppioline, dalle alici ai gamberetti, a qualche pezzo di baccalà, pescato del giorno o di paranza, dal nome della barca utilizzata per questo tipo di pesca, con merluzzetti, triglie e sogliolette, il cuoppo va assaporato con un pizzico di sale e ... "frijenno magnanno" !!
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