8 Marzo: un giorno come un altro.
Culture
8 Marzo, un giorno come un altro per miliardi di donne. Perché si è donne, sempre.Non ho mai capito bene perché , improvvisamente, una volta all'anno, ci si dovrebbe ricordare di essere donne, ricordandolo ad eserciti di uomini che vedete a loro volta ricordarsi, goffamente, di avere mogli, compagne, madri, sorelle. Li vedete con in mano giallissime mimose. Un modo per non dimenticare l'angelo del focolare che spesso non esitano ad ammazzare, per scappare con l'amante di turno.
Allora sia. Sia
un pretesto per ricordare.
L'origine di
questa giornata troverebbe le sue radici nell'episodio del 1908 in
cui delle operaie di una industria tessile protestarono per le
terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si
protrasse e il proprietario bloccò le porte della fabbrica per evitare di
farle uscite. Divampato un incendio , morirono 129 donne. Fu Rose
Luxemberg a battersi per tenere vivo il ricordo.
L'anno scorso
salernonews24.it propose articoli, a firma di Rosanna Palumbo e
mia, su splendide donne salernitane, donne che impegnandosi avevano raggiunto o
stavano raggiungendo ruoli di successo, ambiti prestigiosi o si
stavano differenziando per la purissima dedizione al loro
lavoro.
Quest'anno sento
il bisogno di ricordare donne sconosciute, donne semplici, donne meravigliose
che con la loro vita hanno creato famiglie, aiutato figli a costruire il loro
domani, sostituito spesso padri assenti. Donne che hanno lottato
quotidianamente per raggiungere posti di lavoro troppo lontani per i loro
fisici gracili, eppure l'hanno fatto nel nome dei figli da crescere. Donne che
per amore di genitori e sposi hanno oltrepassato l'Oceano, in cerca di un
domani migliore. Donne, giovani vedove, che hanno dovuto trovare la forza di
vivere con un dolore come compagno fisso, riuscendo comunque a
diffondere amore infinito a figli e nipoti, tanto da lasciare
un ricordo indelebile. Donne che hanno rinunciato ai sogni di carriere
brillanti, anelate da sempre, per evitare di creare vuoti. Donne,
fortezze di sani principi, veri esempi di vita, dolci e meravigliose, che hanno chiuso
i loro anni in ospizi vari per mancanza di spazio e tempo da parte
di figli troppo egoisti. Donne, splendidamente donne, in piccoli paesi
dimenticati e svuotati, pronti a sorridere e farsi scaldare il cuore da ogni
visita imprevista, soffrendo in silenzio per figli sempre più lontani.
Donne madri di tanti figli, da crescere e amare, in perenne lotta col
tempo. Donne uccise dal lavoro dei campi per pochi spiccioli. Donne
guerriere su barconi della speranza con figli aggrappati come koala. Donne capaci
di amare infinitamente figli diversamente abili, dovendo trovare anche la forza
di sopravvivere a loro. Donne derise, maltrattate, sfruttate, umiliate,
violentate. A tutte, ma proprio tutte, un pensiero, un ricordo, perché
"essere donna è un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che
non annoia mai" (Oriana Fallaci)
Claudia Izzo
tratto da salernonews24.com
tratto da salernonews24.com
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