Il fascino de "Il giorno prima"
Culture
La regista Brunella Caputo affascina il Piccolo Teatro del Giullare con "Il giorno prima"
Personalmente amo
il giorno prima, prima di tutto. Del Natale, del compleanno, dell’appuntamento,
del matrimonio, della partenza, della causa legale, dell’esame. E’ il momento
in cui ti metti a nudo, ti pervade una spinta adrenalinica e trovi la forza per
far emergere ciò che tenevi dentro. Celato. Pensieri, ricordi, emozioni,
dolori. E, soprattutto trovi la forza di scalare montagne che ritenevi
insormontabili, ti guardi allo specchio e parli a te stesso.
Chi è riuscito magistralmente ad
interpretare questo momento, queste emozioni è Brunella Caputo, Piera
Carlomagno e Massimiliano Smeriglio ne “Il giorno prima”, tre atti unici con la
regia di Brunella Caputo presso il Piccolo Teatro del Giullare, ina via
Vernieri, traversa Incagliati, a
Salerno.
Tre le storie narrate. Tre donne ed un uomo protagonisti assoluti di una
scena che inghiotte, portando lo spettatore nello spazio intimo tra i
protagonisti stessi e lo specchio immaginario che li denuda, scoprendone le
anime.
Arriva dritta al cuore l’interpretazione di Cinzia Ugatti nei panni
di una donna segnata dalla vita e dal dolore, mentre culla dolcemente la sua
bimba che non c’è. In attesa di qualcosa di grande che finalmente accadrà l'indomani, ci conduce per mano nel suo passato pieno di dolore.
Assurda ma non improbabile è la possibilità di un incontro casuale, nel secondo atto,
tra due giovani, interpretati da Elena Monaco e Alfio Battaglia. Impeto e passione: questo scopriranno di aver vissuto
voracemente i due protagonisti, prima di vivere anche loro qualcosa di importante l'indomani.
Intensa Brunella Caputo nel suo tailleur nero, col suo sguardo calamitante,
affabulante, a pieni nudi prima, sui tacchi poi, scava, innanzi ad uno specchio
immaginario, nella sua vita, nel suo passato. Si riscopre, così, ad attendere che il marito "perfetto", docente di teologia, vada incontro al suo destino, l'indomani.
Tutto prenderà forma l'indomani, bisogna attendere. Ed in questa attesa, ci si guarda dentro.
“Il giorno prima” diviene dunque, il giorno delle confessioni inconfessabili.
Claudia Izzo
Foto a cura di Bledar Hasko
Tratto da salernonews24
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